Archi aperti verso il mare
infinito spazio di armonie musicali
classici archi palladiani
porticati in rapporto dinamico
con i liberi luoghi antistanti.
dal caos, dal frastuono, si spalanca una speranza
di accordo perfetto tra uomo e ambiente
l’occhio rotondo rivolto al mare,
a frugare la profondita’ celeste,
a cercare, nella luce lontana
risposte al divenire.
l’ignoto spaventa, il rumore assorda.
i tasti sconnessi come ingiustizie e soprusi
un’arpa come un ponte tra dolore e pace